Chiusura ristoranti a Milano: quali aiuti per i ristoratori?

Il mondo della ristorazione sta subendo un grave danno dovuto a tutte le restrizioni atte a contenere la pandemia del Covid-19.

A causa del peggioramento della curva epidemiologica del virus, si sono susseguiti diversi decreti, sempre più ristrettivi nei confronti dei ristoranti e dei locali.

Soprattutto la movida milanese ha subito un semi-lockdown, con il conseguente sconforto di gestori e proprietari dei locali, che hanno visto andare in fumo i loro incassi.

Decreti e regole da rispettare per affrontare la pandemia

l’ultimo e quarto decreto, in vigore dal 26 Ottobre e fino al 24 Novembre 2020 prevede che tutti i locali restino chiusi dalle ore 18:00 e fino alle 05:00 del mattino successivo. Sono coinvolti: ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie e pasticcerie.

In pratica il mondo della ristorazione potrà lavorare solo a pranzo, anche la domenica e i giorni festivi e con asporto e consegna a domicilio. Ne consegue che gli incassi non saranno certo gli stessi.

Per far fronte all’emergenza economica, sono stati studiati degli indennizzi in aiuto dei settori più colpiti.

Tra le attività a cui verranno destinati gli aiuti a fondo perduto, entrano anche le imprese con fatturato sopra i 5 milioni. In questo modo si porta la platea di beneficiari a 300/350 imprese.

Il costo del provvedimento sale quindi a 5 miliardi.

Gli aiuti previsti riguardano:
– Contributi a fondo perduto
– Un credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre 2020
– La cancellazione della seconda rata IMU dovuta entro il 16 Dicembre
– La conferma della cassa integrazione
– La previsione di una nuova indennità mensile una tantum per i lavoratori stagionali di turismo e spettacolo
– Un’ulteriore mensilità per il reddito di emergenza
– Misure di sostegno alla filiera agroalimentare

Gli indennizzi arriveranno entro metà Novembre e come promesso, saranno superiori alla volta precedente.

Indennizzi, chi ne ha diritto?

Il Titolare del Tesoro e quello dello Sviluppo economico prevedono ristori veloci, su un doppio canale: un rimborso più alto a tutte le attività che hanno dovuto chiudere del tutto come i cinema, i teatri, le sale gioco, i bingo, le palestre, le piscine. E un ristoro ridotto per i bar, i ristoranti e i pub che sono obbligati a chiudere alle ore 18:00 per il servizio al tavolo.

Rispetto alla volta precedente gli indennizzi a fondo perduto saranno svincolati dalla perdita di fatturato e saranno erogati a tutte le attività coinvolte, anche quelle aziende con fatturato superiore ai 5 milioni. La selezione si farà tramite i codici Ateco.

Gli indennizzi verranno erogati direttamente sui conti correnti bancari dall’Agenzie delle Entrate. La procedura prevede che nei giorni successivi alla presentazione della domanda, il contributo venga erogato direttamente sul conto corrente di chi ne fa domanda. Sarà invece automatico per chi ne aveva usufruito in precedenza, quindi senza la necessità di rifarne la domanda.

Inoltre la cassa integrazione sarà prolungata fino a fine anno di altre per le imprese che hanno già usufruito delle 18 settimane del decreto Agosto.

Si prevede anche un’aiuto per gli stagionali del turismo, gli intermittenti, i lavoratori dello spettacolo e dello sport.

Inoltre si prevede una mensilità del Reddito di Emergenza per i più degenti.

Previsti anche degli aiuti per gli affitti commerciali, con il credito di imposta del 60% prorogato per Ottobre e Novembre e la cancellazione della seconda rata IMU del 16 Dicembre, per tutte le categorie coinvolte nella chiusura.